La Commissione europea ha lanciato pochi giorni fa lo Scambio virtuale Erasmus+,
un progetto che integrerà il programma di mobilità fisica tradizionale
con l'obiettivo di promuovere il dialogo interculturale e migliorare le
competenze di almeno 25.000 giovani. Come? Attraverso strumenti di
apprendimento digitali.
Contesto e aspetti tecnici
La finalità dello scambio virtuale di promuovere il dialogo
interculturale tra i giovani è in linea con la Dichiarazione di Parigi
del 2015, che individua nell'istruzione lo strumento per la promozione
della cittadinanza e dei valori comuni della libertà, della tolleranza e
della non discriminazione.
Tutte le attività si svolgeranno nel quadro di programmi di
istruzione superiore o di progetti organizzati per i giovani. Nel corso
dei prossimi due anni, giovani di vari Paesi potranno, ad esempio,
collegarsi una volta alla settimana per discutere argomenti come lo
sviluppo economico o i cambiamenti climatici, con l'aiuto di materiale
preparatorio che sarà stato preventivamente distribuito, e assistiti da
un moderatore.
Nella fase preparatoria, la nuova opportunità ha
suscitato l'interesse di università ed organizzazioni giovanili e sono
già stati conclusi 50 partenariati e formate 40 persone per la
moderazione dei dibattiti. I contatti e gli scambi con coetanei che
vivono all'estero, infatti, sono una grande opportunità per acquisire
nuove conoscenze e competenze e per rafforzare la tolleranza e
l'accettazione reciproca.
Il progetto coinvolge i 33 Paesi aderenti al programma Erasmus+ e la regione del Mediterraneo meridionale, vale a dire Paesi quali Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria e Tunisia.
Durante la fase pilota, con una dotazione finanziaria di 2 milioni di euro fino al dicembre 2018,
coinvolgerà almeno 8000 giovani. Se avrà successo l'idea è di
rinnovarlo fino alla fine del 2019, per far partecipare altre 17000
persone. In futuro lo scambio virtuale Erasmus+ potrebbe diventare un'iniziativa regolare ed essere esteso ad altre aree geografiche, per coinvolgere un numero ancora maggiore di giovani in altre Regioni.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito Scambio virtuale Erasmus+
(Fonte: Commissione Europea)