Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il 17
ottobre 2017 ha pubblicato un Avviso di integrazione dell’Avviso pubblicato in
data 3 agosto 2017, "Presentazione dei progetti di Servizio civile
universale per l’anno 2018”, con scadenza 30 novembre 2017: all’interno delle azioni volte a promuovere il
servizio civile nel 2018, è prevista per 3.000 giovani titolari di protezione
internazionale e umanitaria l’opportunità di partecipare a progetti di servizio
civile finanziati da risorse europee (Fondo Asilo Migrazione Integrazione -
FAMI) destinate alle politiche di integrazione.
L’Avviso
rappresenta il primo tentativo, nell'ambito del Servizio Civile, di coinvolgere
i giovani titolari di protezione internazionale e umanitaria, in un'ottica di
solidarietà e di integrazione sociale.
I progetti di
servizio civile dovranno prevedere modalità realizzative che coinvolgano
congiuntamente i volontari ordinari e i giovani volontari titolari di
protezione internazionale e umanitaria, al fine di promuovere il valore
inclusivo dell’esperienza, in linea con le finalità del Piano nazionale
d’integrazione dei titolari di protezione internazionale.
Gli enti di
servizio civile iscritti all’albo nazionale e agli albi regionali e delle
Province autonome, nonché all’Albo degli enti del servizio civile universale
che intendono presentare progetti di servizio civile universale in Italia possono
prevedere, nell’ambito degli stessi, una quota aggiuntiva di volontari per un
totale di 3.000 posti, riservata a titolari di protezione internazionale ed umanitaria
detti “volontari FAMI”. L’obiettivo è quello di garantire a tali soggetti
percorsi di inserimento nella vita sociale del Paese attraverso attività di
impegno civico, nonché migliorare il loro livello di occupabilità.
Rientrano nella
categoria i cittadini di Paesi terzi, in possesso di permesso di soggiorno a
titolo di protezione internazionale o di protezione umanitaria.
I progetti possono
realizzarsi unicamente nei seguenti settori di intervento quali assistenza - con
esclusione dell’area “Immigrati e profughi” -, protezione civile, ambiente,
patrimonio artistico e culturale, ed educazione e promozione culturale; non
possono prevedere l’impiego esclusivamente di “volontari FAMI”, per non
vanificare la realizzazione di un sistema di integrazione dei beneficiari di protezione
internazionale e umanitaria; devono prevedere l’impiego di un numero minimo di
due “volontari FAMI”, in aggiunta al numero minimo di volontari di servizio
civile universale previsto dalle disposizioni in materia per i singoli progetti.
Tali progetti
devono prevedere l’erogazione di un modulo formativo dedicato, della durata obbligatoria
di 10 ore per favorire l’acquisizione delle competenze e degli strumenti
necessari per affrontare lo svolgimento del servizio, si tratta di un modulo
aggiuntivo ai moduli formativi (formazione generale e formazione specifica) già
previsti.
Il modulo
formativo dedicato verterà sui temi: forme di cittadinanza attiva e approfondimento
delle tematiche del lavoro.