Si è svolto stamane, all’Hotel Villa Sturzo di
Caltagirone, l’evento dal titolo “Competitività e felicità: Giovani, impresa e
territorio” che segna la conclusione del Progetto “Giovani per l’Inclusione”, finanziato nell’ambito del Piano Azione
Coesione “Giovani no profit” dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile
Nazionale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e gestito
dall’Associazione “Agenzia Giovani per i Giovani” e dall’Associazione “Terre
del Verismo”.
Assente per motivi di salute il Sottosegretario
al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dorina Bianchi
che ha voluto dare il suo contributo attraverso un messaggio letto alla platea
dove ha scritto «Il
Progetto “Giovani per l’Inclusione” è un primo passo verso la realizzazione di
un processo di sviluppo economico del territorio che anche il Governo ha
intrapreso prendendo in considerazione quattro asset fondamentali: i Giovani,
l’inclusione sociale, l’occupazione e l’auto imprenditoria…L’area del Calatino
Sud-Simeto ha tutte le caratteristiche per portare avanti un progetto di
sviluppo economico che riduca il grado di disagio sociale dei giovani ma più in
generale degli abitanti di questi stupendi territori».
Gli indirizzi di saluto sono stati affidati a Concetta
Mancuso, Assessore al Welfare, alle Politiche attive del lavoro e alle
Politiche giovanili del Comune di Caltagirone che ha sottolineato «I giovani
sono una specie in via di estinzione nel nostro Paese, i dati dell’indagine Ocse
dicono che l’Italia è al terzo posto come Paese più vecchio, si prevede che nel
2050 su 100 persone ben 74 saranno ultrasessantacinquenni, nel nostro Paese non
c’è spazio per i giovani, e credo che questo fenomeno sia legato alla felicità,
al fatto che non ci siano le condizioni di benessere psicologico, legate anche
alla possibilità di inserimento lavorativo».
A seguire Paolo Ragusa, Presidente del Centro Studi
C.E.S.T.A, ente che ha realizzato i due studi presentati nel corso della
mattinata, «L’attività condotta da C.E.S.T.A. è stata utile a colmare nel
nostro territorio un vuoto di indagine e di ricerca. Abbiamo fatto uno sforzo
di analisi di dati socio-economici per ricavare alcuni dati utili da offrire ai
decisori politici per meglio orientare le loro scelte amministrative. I due
studi sono stati condotti nella logica di una ricerca-intervento con
l’obiettivo di mettere in campo anche delle iniziative concrete, e se ad
esempio abbiamo misurato la sfiducia dei giovani verso le istituzioni, oggi
siamo qui per annunciare la fondazione di una scuola di formazione politica per
avvicinare la politica ai cittadini e ai giovani, questa sarà intitolata al
Senatore Francesco Parisi, che ha interpretato al meglio il pensiero sturziano.
L'altra ricerca sul rating si colloca dentro la prospettiva di riuscire ad
assumere il "valore territorio" come elemento di valutazione del
sistema bancario. Lanciamo
una sfida importante al nostro territorio, quello di auto valutarsi per
ripensare il proprio futuro».
I risultati del Progetto “Giovani per l’Inclusione, cha ha
avuto durata di 15 mesi da luglio 2016 a ottobre 2017, sono stati esplicitati
da Maria Antonietta Ritunno «Le consulenze erogate all'interno dello Sportello sono
state in totale 386. Circa il 48% del campione è risultato essere composto da
stranieri i quali hanno usufruito per lo più delle consulenze di mediazione
culturale, mediazione sociale e creazione di impresa. Il resto del campione è risultato
essere composto per lo più da giovani diplomati e laureati in cerca di un’occupazione,
che hanno richiesto consulenze in merito a creazione di impresa (22%), e
orientamento al lavoro (24%). Durante la fase operativa del progetto sono stati
attivati, inoltre, con le scuole del comprensorio 8 laboratori sul tema dell’integrazione
e dell’intercultura e 6 workshop aperti alla popolazione».
La Ricerca condotta nel Calatino Sud-Simeto ha dato vita a
due diversi studi: il primo, realizzato interamente dal Centro Studi
C.E.S.T.A., ha misurato l’Indicatore di Felicità Locale (IFL) dei Giovani, a
parlarne è stato Giuseppe Biazzo, Coordinatore Scientifico del Centro Studi
C.E.S.T.A. «È dai giovani che un territorio può ripartire, soprattutto il
nostro territorio dove esiste il fenomeno della migrazione giovanile, per
questo ci siamo soffermati a valutare la loro felicità. L’immagine che emerge è
abbastanza positiva, attraverso il metro di misura utilizzato, quello della
scala Likert con valore da 1 a 5, il dato che emerge è 3,44. I valori positivi
si registrano negli affetti familiari, nell’apertura alla diversità, nella propria
identità, nella visione di futuro. I dati più preoccupanti sono quelli
correlati alla politica e alla spiritualità, sono due domini presi in
considerazione che registrano dei livelli di scarsa soddisfazione».
L’altro, realizzato sempre Centro Studi C.E.S.T.A., in
collaborazione con il Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università degli
Studi di Catania, ha misurato il Rating di competitività delle imprese nel
territorio «Si può dire che il Calatino sia un territorio competitivo? In
prospettiva si, se guardiamo all’oggi probabilmente no; però se guardiamo all’oggi
abbiamo una realtà molto forte di imprese sia nel settore agricolo che
commerciale e questo in prospettiva potrebbe essere considerato un elemento
importante perché l’iterazione tra il settore commerciale e il settore
dell’agricoltura rilancia tutto l’export soprattutto dei prodotti
ortofrutticoli; poi c’è un altro elemento importante in positivo, ossia il
contributo dei giovani, nel senso che ci
sono tante imprese giovanili e nei settori
tradizionali e nei settori nuovi, come quello turistico. Un elemento da non
sottovalutare è però la debolezza finanziaria delle imprese del Calatino, che
si sente maggiormente rispetto al territorio di Catania, che però sono più
stabili rispetto alla media regionale e provinciale» ha spiegato Rosario
Faraci, Professore Ordinario di Economia e Gestione delle
Imprese nella Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Catania.
Alla luce
dei due studi presentati, a intervenire in merito al tema della “felicità” dei
giovani è stato Carmelo
Petrosino, Medico del MDSM Caltagirone – Palagonia che ha sottolineato «Il
senso di realizzazione del sé e la fiducia nel futuro sono molto importanti per
i giovani, se tutti i giovani vogliono andare via dal proprio territorio vuol
dire che non vogliono affrontare la loro infelicità, è necessario che ci sia per loro un progetto, un programma
specifico, che ci si impegni tutti a prendersi cura di loro».
È seguito l’interventi di Giuseppe Di Forti, Presidente
Banca del Nisseno Credito Cooperativo di Sommatino e Serradifalco Società
Cooperativa «La nostra Banca associa diversi giovani, ossia delle risorse del
territorio che noi coltiviamo con fiducia, considerandoli il nostro futuro,
inserendo anche una rappresentanza dei giovani soci all’interno del Consiglio
di Amministrazione».
Le conclusioni sono state affidate a Pietro Agen, Presidente della Camera di Commercio del Sud-Est Sicilia, che ha
sottolineato «Le
ricerche sono sempre un fatto positivo perché permettono anche ai giovani che
vogliono entrare nel mondo economico di partire su solidi basi e non su cose
episodiche, quindi il fatto è di per se positivo, ma lo diventa di più, in un
momento di crisi economica da una parte che è anche foriera di opportunità, e a
che in un momento in cui ci sono una serie di finanziamenti importanti
derivanti da fonti europee che possono offrire qualcosa di più rispetto alla
normale situazione, quindi la ricerca come punto di partenza per lo sviluppo.
La Camera di Commercio su questo non può non esserci non può non contribuire,
oggi siamo qui per ascoltare e poi cercheremo di trarre anche le conclusioni di
quale potrà essere il percorso, che non sarà facile sicuramente, ma che a mio
parere è foriero di sviluppi positivi. Io sono convinto che dalla crisi nascano
i grandi momenti di ripresa e le grandi opportunità, si tratta soltanto di
saper sfruttare il momento».
I risultati delle due ricerche sono scaricabili sul sito
www.centrostudicesta.it