È stato presentato ieri nella sede del Centro Studi
C.E.S.T.A. di Palazzo Ballarò a Mineo, nel corso del workshop organizzato
all’interno del progetto “Giovani per l’Inclusione” – Finanziato nell’ambito
del Piano Azione Coesione “Giovani no profit”-, il Primo rapporto demografico
sui giovani del Calatino Sud-Simeto 2017 dal titolo “Una fotografia del presente,
una strada per il futuro: uno sguardo su Mineo”.
L’indagine, realizzata
del Centro Studi C.E.S.T.A., ha voluto proporre
all'attenzione del territorio la "questione demografica" con particolare
riferimento ai giovani di età compresa tra i 14 ed i 35 anni, con l'obbiettivo
di elaborare una "fotografia" sullo stato del Calatino Sud-Simeto,
usando come fonte di dati scientifici i dati ISTAT nel periodo 2012-2016.
«Il nostro obiettivo è quello di studiare il territorio
del Calatino Sud-Simeto per offrire ai decisori politici delle utili
indicazioni alle quali ispirare i loro interventi politico-amministrativi. Di
fatto, stiamo sollecitando una ripresa di attenzione alle politiche di programmazione
dello sviluppo locale, mettendo al centro delle stesse il bisogno di interventi
concreti a favore dei giovani» ha sottolineato Paolo Ragusa,
Presidente del Centro Studi C.E.S.T.A..
La situazione demografica di Mineo
nel periodo di riferimento è stagnate; i risultati che sono emersi come ha spiegato Giuseppe Biazzo, Coordinatore della
ricerca per il Centro Studi C.E.S.T.A. «fotografano come Mineo non
registri né cali né aumenti della popolazione, infatti se nel 2012 essa ammontava
a 5.163 abitanti, nel 2016 ammonta a 5.159 abitanti. Tuttavia, bisogna
considerare alcuni dati significativi nella realtà menenina: Mineo è un paese
la cui popolazione invecchia in quanto vi è un costante "saldo
naturale" negativo (differenza tra i nati e i morti) e un’incidenza di
giovani ogni 1.000 abitanti tra le più basse del territorio del Calatino
Sud-Simeto. Nonostante il comune presenti una situazione demografica non delle
migliori, con una popolazione che invecchia inesorabilmente, gli stranieri in
questo momento riescono a contenere la contrazione demografica della città
mostrando una situazione molto simile allo scenario nazionale».
Nel corso dell’incontro è stato
inoltre presentato il primo rapporto relativo all’indicatore di felicità locale
dei giovani menenini. Nello specifico il lavoro è stato svolto, come ha
illustrato Lidia Caruso, Psicologa dell’equipe del progetto “Giovani per
l’Inclusione” «Creando un questionario ad hoc che ha tenuto conto di diversi
microfattori, con item consoni alla cultura di appartenenza e sui principali
stati d'animo o emozioni sperimentate dai giovani. I giovani di Mineo provano
una felicità che possiamo considerare lievemente superiore alla media, considerano
la famiglia la loro principale fonte di felicità e supporto, credono
nell'importanza dell'istruzione e sono soddisfatti del percorso di studio
scelto, e sono aperti e hanno voglia di conoscere persone di culture diverse
dalla nostra. Sono sommariamente felici, nonostante non abbiano una grande
spiritualità e non credono molto nel governo e nella politica italiana. Per
quanto concerne il paese e le possibilità che esso offre un dato interessante è
che nella maggior parte dei casi lamentano il fatto che scarseggiano i luoghi
di incontro e che è difficile creare delle buone relazioni sociali».
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